Nelle 33ma e 34ma congregazioni generali la strategia di comunicazione era basata su aggiornamenti via fax inviati alle Province ogni tre o quattro giorni. Nella 35ma congregazione generale abbiamo cominciato a usare le email e, per la primissima volta, è stato progettato un piccolo sito per pubblicare online gli aggiornamenti sulla congregazione, quasi in tempo reale. A quel tempo, il 2008, i social media stavano appena cominciando a raggiungere un livello di diffusione globale. Questa volta, per la GC36, sapevamo che sarebbe stato il tempo dei video e dei social media. Nel nostro mondo “connesso” volevamo essere noi stessi a raccontare la 36ma congregazione generale in modo che la sua storia e le dinamiche riguardanti le congregazioni potessero diventare occasione anche per il mondo esterno per pregare, comprendere, connettersi e accompagnare la Compagnia di Gesù in un momento così importante.
All’inizio del 2016, il comitato di coordinamento aveva chiesto la creazione di una strategia comunicativa. Sono stati scelti Patrick Mulemi (ZAM), Daniel Villanueva (ESP), Flavio E. Bottaro (ITA) e Pierre Bélanger (GLC) per costituire il gruppo di base che avrebbe avuto la responsabilità di definire gli obiettivi per la copertura della 36ma congregazione generale, in collaborazione con le Province e le istituzioni mediatiche di tutto il mondo. Questo team ha poi messo insieme un gruppo internazionale di gesuiti specialisti nei vari settori della comunicazione. Con il procedere della pianificazione, era chiaro che sarebbe servito un gruppo in loco che potesse occuparsi delle fotografie, di girare ed editare video, di produrre contenuti e di gestire il gruppo di scrittori e blogger. Il gruppo definitivo era composto da 12 professionisti provenienti da Canada, Germania, Italia, Nigeria, Spagna, Stati Uniti e Zambia.
Insieme a gesuiti da tutto il mondo e con l’aiuto dei delegati, abbiamo creato centinaia di testi, prodotto ore e ore di contenuti video e scattato migliaia di foto che hanno registrato ogni momento: la preghiera del mattino, l’elezione del padre generale, la visita di papa Francesco e il lavoro di redazione dei documenti e dei decreti. I contenuti, prodotti in quattro lingue, sono stati visti più di 2 milioni di volte da persone provenienti da almeno 200 Paesi.
Andando oltre i numeri, la copertura di questo evento ha permesso a gesuiti e non gesuiti di tutto il mondo di essere connessi con la congregazione in un modo mai sperimentato prima. Le Province e gli uffici comunicazione delle varie Province hanno avuto accesso immediato a foto, video e storie che mostrano i loro delegati mentre partecipano al governo internazionale della Compagnia. Gli amici della Compagnia hanno potuto vedere l’importanza della collaborazione dei laici ai livelli più alti del governo. La gente dall’esterno ha visto una congregazione immersa nella preghiera e nel discernimento. L’interesse per quel che è avvenuto nella congregazione è andato oltre i classici network cattolici, arrivando alle testate giornalistiche tradizionali… e, cosa forse ancor più commovente, abbiamo ricevuto messaggi di incoraggiamento da parte dei superiori e di singoli gesuiti che ci hanno raccontato di momenti di condivisione in cui si è parlato delle ultime notizie da Roma, grazie agli aggiornamenti del sito ufficiale https://gc36.org.
Avremo occasione di rivedere il nostro lavoro, che cosa ha funzionato e cosa no, su dove abbiamo passato la linea di ciò che è proprio al nostro modo di procedere o dove forse avremmo potuto spingere di più. Ma il fatto è che il team di comunicazione della GC36 lascia Roma sapendo che il nostro lavoro ha contribuito a rendere la Compagnia un corpo apostolico più unito e più partecipato. In qualche modo, ciò che è accaduto a Roma ha aiutato a sentirci parte di una storia comune.