Come per la Congregazione Generale 35, tutti i delegati e lo staff sono ospitati nelle varie comunità dei gesuiti a Roma. Un totale di 246 persone, coinvolte direttamente per la CG, che sono così ridistribuite: 91 nella Curia generalizia, 50 al Collegio S. Roberto Bellarmino, 38 alla Pontificia Università Gregoriana, 24 alla Residenza S. Pietro Canisio più altri 11 nel “Bastione” collegato al Canisio, 8 al Pontificio Istituto Biblico, 7 al Pontificio Istituto Orientale, 5 alla Civiltà Cattolica, 5 al Pontificio Collegio Russicum, 2 nella residenza del Gesù-Astalli, 2 alla residenza di S. Andrea al Quirinale, 2 alla Residenza S. Ignazio, e 1 al Collegio Internazionale del Gesù.
Il fatto che un grande numero di delegati stiano vivendo ad una certa distanza dalla curia e dall’aula ha avuto un impatto sulla programmazione dell’agenda quotidiana. Con poche eccezioni, tutti i pasti sono presi dove i gesuiti sono alloggiati. Non sarebbe stato infatti possibile per la cucina della curia preparare tutti i giorni i pasti per tutti i partecipanti e lo staff. Ciò significa che le persone devono camminare o prendere l’autobus a mezzogiorno per il pranzo e ritornare alle 15.15. Questo potrebbe essere buono per la loro salute, ma allo stesso tempo è faticoso. D’altronde è anche un’opportunità per “gustare” la vita delle comunità dei gesuiti a Roma e per parlare con i gesuiti italiani e gli studenti di tutto il mondo.
Abbiamo intervistato alcuni di questi “pendolari”.
Mi piace stare al Bellarmino. Mi dà l’opportunità di trascorrere un po’ di tempo con uno studente della mia Provincia che fa parte della comunità. È la mia prima volta a Roma e sarò felice di poter visitare questa bellissima città… quando avremo del tempo libero. Spero che sarà possibile nel weekend! [Kuruvilla Pandikattu – Provincia del Dumka-Raiganj, India]
Sono ospitato all’Orientale: questo vuol dire 45 minuti a piedi e in metro, quattro volte al giorno. È piuttosto lontano e così appena terminato il pranzo, devo affrettarmi per ritornare in curia. E quando ritorno la sera dopo il lavoro, la maggior parte della comunità ha già cenato. Spero di avere l’occasione di trascorrere del tempo con loro.[Emmanuel Mumba – Provincia Zambia-Malawi, Africa]
Mi sento davvero accolto al Bellarmino. Naturalmente, questo significa camminare due ore ogni giorno… ma mi piace parlare con gli scolastici; ho già avuto delle ottime conversazioni con giovani gesuiti della Slovacchia, Polonia, Vietnam e diverse parti dell’Africa e dell’America Latina. Ho apprezzato l’invito del rettore al momento “social” comunitario. [Manuel Hurtado – Provincia boliviana, America Latina]