Mercoledì 2 novembre presso l’aula della congregazione, p. Arturo Sosa ha voluto incontrare i laici che lavorano nella curia generale della Compagnia di Gesù a Roma. Ammontano a circa una cinquantina le persone che quotidianamente lavorano fianco a fianco con i gesuiti, ricoprendo diversi incarichi: amministratori, professionisti dell’Information Technology, segretari/e, cuochi, addetti alle pulizie, giardinieri e impiegati. È tradizione che il generale incontri i suoi collaboratori all’indomani della congregazione. Inaspettatamente, p. Sosa ha voluto incontrarli nel corso della congregazione stessa. Subito dopo l’evento, abbiamo raccolto le testimonianze a caldo di alcuni partecipanti.
Sono rimasta colpita da quest’incontro così informale; sì –e grazie di averlo sottolineato!– la Curia siamo anche noi. (Claire Bergeret/Segreteria Generale)
Provo una grande simpatia per il nostro Generale, che sento vicino, e che dimostra di essere con noi un unico corpo. Durante l’incontro ci ha fatto vivere quello che credo essere uno dei punti centrali del suo pensiero, la collaborazione. “La Curia siete voi…” Grazie, e buon lavoro a lui e a noi con lui! (Giulia D’Angelo/Segreteria Generale)
Mi aspettavo una classica presentazione da parte dei capi ufficio. Ho capito che mi sbagliavo quando, entrando nella Sala della Congregazione c’eravamo solo noi, senza responsabili, senza supervisori, e al centro dell’aula, c’era p. Arturo Sosa, che ci aspettava, con un’amabile sorriso negli occhi, molto fermo e sincero. Lo conoscevo già, perché prima di essere nominato preposito generale è stato delegato. Con lui ho avuto il piacere di scambiare qualche parola, di fruire della sua piacevole presenza al caffè o durante le celebrazioni annuali. Oggi però l’atmosfera non era la stessa. Niente di più e niente di meno rispetto a due settimane fa, solo qualcosa di enormemente differente ed evidente nelle emozioni, nell’aria, perché di fronte a noi c’era il nostro generale. “Il generale ha bisogno della curia per la sua missione e la curia siete anche voi”: queste sue parole hanno aperto un varco nel cuore e ha continuato: “so bene che il vostro non è solo un lavoro ma qualcosa di più, è in qualche modo una Missione”; e queste ultime hanno trovato il posto giusto nello spazio creato negli animi da tanta precisa naturalezza. (Sonia Berri/Servizio della Fede e Collaborazione)
Il generale in mezzo ai suoi. I suoi per il loro generale. La sensazione incoraggiante e motivante di lavorare ad un progetto comune. Un breve, coinvolgente e significativo incontro. Grazie!!! (Silvia Barbieri/Segreteria Generale-ITC)
Un incontro che mi ha colto di sorpresa, considerando che la 36ª congregazione generale è ancora in corso. È stato un incontro informale in cui il padre generale si è rivolto a noi ringraziandoci e dicendoci quanto fosse importante il nostro lavoro in curia… Citando le sue parole, “Voi siete la curia”. I suoi pensieri e la promessa di nuovi dialoghi per accrescere i nostri rapporti e il lavoro per il meglio della Compagnia. Avendo lavorato per lui nella fase preparatoria dell’attuale congregazione generale, non posso che rendere grazie a Dio per aver scelto un uomo così devoto per guidare la Compagnia di Gesù. (Alex Poyaoan/Segreteria Generale-ITC)
Penso di poter parlare a nome di tutto il personale della cucina quando dico che l’incontro con il nuovo Padre Generale è stata l’ennesima conferma che non si poteva scegliere persona migliore per guidare la Compagnia. (Pino Savo/Cucina)
Durante questi due anni ho lavorato per quello che ora è il nuovo padre generale, come segretaria DIR. Una delle qualità che ho potuto apprezzare è che sa ascoltare e con domande dirette, prive di preconcetti, inquadra subito la situazione ed individua prontamente il percorso da seguire. Inoltre, come egli stesso ha sottolineato, nell’incontro, ritiene di fondamentale importanza la “collaborazione” e sono sicura che il suo modo di fare sarà un esempio per tutti. La sua elezione non mi ha colto di sorpresa. Ero certa che il suo servizio di delegato DIR lo mostrava ai confratelli, con cui si relazionava in tutto il mondo, per quello che è: una persona di alto valore morale, religioso e spirituale. Sono lieta di essere stata la sua segretaria e sono oltremodo contenta per questa felice “coincidenza” che il Signore ha messo sulla mia strada, rendendomi testimone di questo momento storico, quasi a coronare il mio lungo cammino nella Compagnia di Gesù. (Simonetta Cioccoloni/Segreteria DIR)
L’incontro col Padre Generale è stato molto simpatico e cordiale. In questa breve riunione ho avuto modo di constatare ancora una volta la sua versatilità e la sua disponibilità verso gli altri. Senz’altro un grande esempio di umiltà. (Luigi Sapone/Economato Generale)
L’incontro con il nuovo Padre Generale è stato un momento importante per noi del JRS. Dalla sua fondazione, il JRS ha condiviso i valori della Compagnia e contribuito alla sua missione. Sappiamo che Padre Sosa è particolarmente attento alla collaborazione e all’interculturalità, principi che sono alla base del nostro lavoro quotidiano a sostegno dei rifugiati. Sotto la sua guida, la Compagnia saprà comprendere e confrontarsi con le sfide del mondo di oggi. Noi del JRS siamo felici di far parte di questo processo di cambiamento. (Martina Bezzini/JRS)
Il momento dell’incontro con p. Arturo Sosa è stato emozionante e nello stesso tempo un po’ imbarazzante, visto il ruolo che ora ricopre. Già lo conoscevamo, è una brava persona, sempre disponibile e simpatica, sicuramente l’incarico di padre generale non lo cambierà. Il fatto di conoscere già padre Sosa ci ha aiutato molto a sentirlo vicino. Farà bene alla Compagnia e a tutti noi. (L. Quintarelli, C. Palmieri, F. Salis, F. Bosonin/Manutenzione)
La maggior parte di noi conosceva già p. Sosa, come il collega amichevole dal Venezuela. L’atmosfera serena e tranquilla dell’incontro è dovuta anche a questa prima conoscenza e ha aperto la strada, a concentrarsi sulla sua missione: “La mia elezione mi ha cambiato la vita”, padre Sosa ci ha detto, “e, dal momento che questo è un ruolo che si tiene per tutta la vita, è una cosa seria!” e ci ha confidato: “ho bisogno che ciascuno di voi mi aiuti nel mio lavoro. Abbiamo bisogno di lavorare insieme sui compiti che ci attendono. Per questo motivo, ho intenzione di venire a parlare con voi e ascoltare le vostre opinioni su ciò che è necessario e come possiamo realizzarlo”. (Camilla Russell/ARSI)